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Profilo della Società

Qualità e sostenibilità al servizio del mercato

Hydrochem Italia, è una delle poche realtà chimiche nazionali a potersi considerare sostenibile da un punto di vista ambientale, dato che utilizza esclusivamente energia rinnovabile: l’impianto industriale di Pieve Vergonte è, infatti, alimentato da due centrali idroelettriche, una delle quali ricostruita recentemente, che soddisfano interamente il fabbisogno energetico dei processi produttivi del sito.

Con la stessa energia idroelettrica, completamente rinnovabile, la società produce anche “idrogeno green”, che viene poi utilizzato in due processi chimici del sito, secondo i principi dell’economia circolare, e per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera, nei cicli di produzione del vapore di riscaldamento.

La società dedica le proprie produzioni ad industrie food, feed e pharma, garantendo la migliore qualità disponibile dal mercato.

La massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza e della salute di ciascun individuo sono parte integrante del D.N.A. della società. L’integrazione della sostenibilità nell’attività commerciale e produttiva consente ad Hydrochem Italia di promuovere l’efficienza operativa, fornire soluzioni migliori per i clienti e supportare la comunità.

Hydrochem Italia fa parte di ESSECO GROUP, gruppo italiano di proprietà familiare, che offre prodotti e servizi per l’industria della chimica inorganica e dell’enologia; è attivo in numerosi settori industriali, tra i quali l’agroalimentare, il farmaceutico, la detergenza, l’industria della gomma, della carta e molti altri. ESSECO GROUP, che ha quasi 100 anni di storia, è presente direttamente in 15 paesi del mondo con oltre 1.000 dipendenti.

Organizzazione

Hydrochem Italia crede che le persone costituiscano un grande valore e un’opportunità per ogni azienda. Per questa ragione investe in modo costante in risorse che garantiscano un miglioramento continuo dell’efficacia dell’organizzazione, la soddisfazione del cliente, l’operatività dei Sistemi di Gestione e l’ottemperanza ai requisiti normativi. Hydrochem Italia promuove la creazione di un ambiente di lavoro nel quale il gioco di squadra ricopre un ruolo centrale e che stimola lo sviluppo personale di tutti i collaboratori.

Storia

1915

Lo stabilimento chimico di Pieve Vergonte viene fondato a Milano il 15 novembre, con un capitale di lire 2.500.000 e la ragione sociale di “Stabilimento di RUMIANCA Ing. A. Vitale”: l’Ing. Alfonso Vitale assume l’incarico di Amministratore delegato e Direttore Generale.

Scopo societario è l’installazione di un impianto d’Elettrolisi per la produzione di cloro-soda. Viene scelta l’area in Val d’Ossola dove già si costruiscono centrali idroelettriche di notevole potenza e il cloro-soda richiede grande disponibilità di energia elettrica. Contemporaneamente , vengono avviati altri cicli produttivi quali il solfuro di carbonio, l’acido solforico e, in seguito, il tetracloruro di carbonio e il cloro calce.

1919

Dopo la guerra, l’Ing. Vitale amplia e migliora gli impianti esistenti. Per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti, fonda la Cooperativa, la mensa aziendale e costruisce e acquista vari alloggi, stipula una convenzione con le F.S per la costruzione della Stazione ferroviaria dotata di raccordo con lo stabilimento. Migliora le vie di comunicazione facendo costruire la strada carrozzabile tra Piedimulera e Pieve Vergonte e la strada di raccordo tra il comune di Rumianca e quello di Vogogna.

1922

L’Ing. Vitale lascia la RUMIANCA, che entra a far parte del gruppo SNIA VISCOSA dell’azienda Gualino. La SNIA è già un’affermata industria, che produce fibre tessili artificiali e per le proprie lavorazioni necessita di solfuro di carbonio e di soda caustica. Il nuovo Amministratore delegato è l’ing. Ostilio Severini. Sorgono intanto nuovi impianti per la produzione di tetralina, cloro benzolo, soda concentrata e ammoniaca.

1930

A causa delle sanzioni economiche imposte all’Italia e del conseguente stato d’autarchia, la RUMIANCA intraprende un’attività mineraria in Val Toppa, Valle Anzasca e Valle Antrona: con l’anidride arseniosa, ottenuta dalle piriti arsenicali delle miniere aurifere, inizia la fabbricazione degli anticrittogamici formulati e del solfato di rame; dalle piriti di ferro, invece, si ricava l’anidride solforosa per la produzione di acido solforico e Oleum; viene anche attrezzato un reparto “oro”, per l’estrazione del prezioso metallo attraverso torrefazione e cianurizzazione. Dal 1930 l’Amministratore Delegato è il Comm. Ferdinando Ravazzi, che porterà la Rumianca a quotarsi in borsa.

1939

Per garantirsi ampia disponibilità di energia elettrica, la RUMIANCA dà inizio alla costruzione della centrale idroelettrica di Megolo con una produzione di circa 8.000 Kwh, derivando l’acqua dalla Toce, con lo sbarramento della Masone; una centralina a Piedimulera produce altri 2.500 kwh.

1940-1945

Durante la seconda guerra mondiale la società stipula un contratto di collaborazione con il Centro Chimico Militare, per la costruzione di aggressivi chimici, fumogeni e nebbiogeni. Viene installato un nuovo impianto per la cloro-soda dotato di 68 celle a mercurio, in grado di produrre giornalmente 30 tonnellate di soda caustica e 27 tonnellate di cloro. L’area industriale viene ampliata di 200.000 metri quadri e si costruiscono gli impianti per sodio metallico, DCA, DFA, Fosgene, Acido Formico e un nuovo Clorobenzolo.

Vengono edificati il Villaggio per le maestranze, dotato di venti palazzine con 90 alloggi, alcune villette per i dirigenti, il dopolavoro con albergo e sala cinematografica, una moderna infermeria, la palestra, il fabbricato docce con spogliatoi e il nuovo palazzo uffici direzionali. La Mensa aziendale viene ristrutturata e ampliata per essere in grado di servire 1.000 pasti al giorno.

1946-1947

Terminata la guerra, la Rumianca istituisce un moderno e attrezzato Laboratorio Studi e Ricerche per la messa a punto di nuovi prodotti per l’agricoltura e la chimica di base; in conseguenza, dà inizio alla produzione dei fertilizzanti complessi granulari: il Fosfammonio e il PKN.

1948

Viene portata a termine la costruzione della centrale idroelettrica di Ceppo Morelli, che deriva dall’Anza a Macugnaga, ed è completata da un bacino di decantazione in Val Quarazza; la condotta forzata ha un salto di 550 m e la centrale sviluppa una potenza di 14.000 kwh.

1949-1954

Per la produzione dei fertilizzanti, vengono realizzati un moderno impianto di Ammoniaca Sintetica,  un impianto per la produzione della miscela Azoto-idrogeno dal metano e un ulteriore grande impianto di acido solforico, in grado di trattare piriti di ferro granulari e flottate. La produzione dei concimi raggiunge le 25.000 tonnellate. Si realizzano, quindi, gli impianti per la produzione del D.D.T., della Cloridrina Solforica, del Cloro e dell’Ortodiclorobenzolo, delle terre decoloranti, dei diserbanti selettivi, della polvere Rumianca, dell’ossicloruro di rame, del microzolfo e del solfato d’ammonio.

All’esterno dello stabilimento, per sopperire alla carenza di energia elettrica nei mesi invernali, viene realizzata una centrale termoelettrica a nafta pesante, della potenza di 14.000 kwh.

1964

Muore Riccardo Gualino. La RUMIANCA viene coinvolta in una seria crisi finanziaria.

1967

Il gruppo SIR di Angelo “Nino” Rovelli, rastrella la maggioranza delle azioni Rumianca, divenendone il maggiore azionista; la società entra a far parte del nuovo gruppo conosciuto come SIR-RUMIANCA: la sede viene trasferita a Milano.

1981-1982

La RUMIANCA rischia la chiusura definitiva quando la SIR viene travolta dai debiti accumulati.

Grazie all’intervento del Governo italiano, che stabilisce il programma per il riassetto del gruppo SIR-RUMIANCA, lo stabilimento di Pieve Vergonte viene trasferito all’ANIC, società del Gruppo ENI la quale, nel 1983, conferisce gli stabilimenti alla società ENICHIMICA SECONDARIA S.p.A. (divenuta poi ENICHEM SINTESI S.p.A.); la Rumianca S.p.A. viene posta in liquidazione.

1997

Lo stabilimento chimico di Pieve Vergonte viene ceduto alla TESSENDERLO Italia S.r.l., società franco-belga. La nuova proprietà effettua significativi investimenti per migliorie e risanamenti, con particolare attenzione verso le centrali idroelettriche, senza tuttavia riuscire nel rilancio dello stabilimento, che ha visto anzi nel tempo la chiusura progressiva di gran parte delle proprie linee produttive.

2019

L’impianto HydroChem di Pieve Vergonte (VB) viene acquisito da Esseco Group, gruppo italiano di proprietà familiare, attivo nell’industria della chimica inorganica e dell’enologia. Questa acquisizione contribuisce allo sviluppo della capacità produttiva del gruppo nel settore dei cloralcali, che ha nella società controllata Altair Chimica la sua capofila.

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