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Il 15 Aprile 2021 sono stati messi in funzione i nuovi impianti per la produzione di cloro e di idrossido di potassio, dalla capacità produttiva annua di 25.000 tonnellate di cloro e di 80.000 tonnellate di idrossido di potassio in soluzione acquosa al 50%, che accrescono significativamente la presenza del Gruppo Esseco nel settore dei cloro-alcali, che ha nella controllata Altair Chimica la sua capofila.

I nuovi impianti appena inaugurati sono frutto del piano industriale da 45 milioni di Euro che il Gruppo Esseco ha presentato al momento dell’acquisizione, appena due anni orsono, dello storico sito industriale di Pieve Vergonte, attivo dal 1915; piano che nemmeno la pandemia di Covid-19 e l’alluvione che ha colpito l’area del sito nell’Ottobre 2020 sono riuscite ad arrestare e che prevedeva una pluralità di interventi:

  1. Bonifica dell’impianto a mercurio, con smaltimento di tutti gli inquinanti presenti
  2. Ricostruzione dello snodo ferroviario, asservito al ricevimento e alla spedizione della merce necessaria alla ripartenza delle attività produttive
  3. Ristrutturazione dell’impianto di produzione di cloro liquido
  4. Ristrutturazione dell’impianto di produzione dell’acido cloridrico
  5. Ristrutturazione dell’impianto di essiccamento e compressione del cloro
  6. Costruzione di un nuovo impianto di elettrolisi per la produzione di cloro e idrossido di potassio
  7. Costruzione di un nuovo impianto di clorurazione
  8. Raddoppio dell’impianto di foto-clorurazione
  9. Costruzione di un nuovo impianto di elettrolisi per la produzione di cloro e idrossido di sodio.

L’investimento, appena realizzato, rappresenta il piano di rilancio del sito, dove la produzione di cloro era stata chiusa nel dicembre 2017, perché obsoleta e non più conforme alle normative europee, che avevano tra l’altro bandito l’uso del mercurio nei cicli elettrochimici. Ad oggi tutte le attività previste dal piano sono state completate tranne l’ultima, che partirà nelle prossime settimane.

Il rilancio di questo storico sito produttivo, è stato possibile in soli due anni, grazie all’impegno congiunto dei team di lavoro di Altair Chimica e di Hydrochem Italia, che hanno collaborato attivamente alla sua riuscita, ottenendo il concreto e tangibile risultato di salvare tutti i posti di lavoro, che avevano di fronte una chiusura certa delle attività; circa cento famiglie potranno contare su un futuro lavorativo sereno, senza contare l’indotto, che sarà notevolmente accresciuto: un risultato che riempie d’orgoglio e di soddisfazione tutta la Divisione cloro-alcali del Gruppo Esseco.

Con la partenza del nuovo impianto, la menzionata Divisione, che include Altair Chimica e Altair Iberica, oltre ad Hydrochem Italia, continua ad aumentare la propria importanza nel mercato europeo e mondiale dei derivati potassici, scavalcando, a livello di capacità produttiva installata, nel nostro continente concorrenti di dimensioni globali assai maggiori e posizionandosi al terzo posto in Unione Europea, vicinissima alle prime due posizioni.

Complessivamente, la Divisione Cloro-alcali, presenta una produzione di idrossido di potassio pari a 270.000 tonnellate annue in soluzione acquosa al 50%, delle quali oltre 100.000 saranno destinate al consumo interno del gruppo Esseco, per la produzione di carbonato di potassio (utilizzato a sua volta per la produzione di medicinali effervescenti, di cioccolata e di bio-fertilizzanti), di metabisolfito di potassio (soprattutto per uso enologico), raggiungendo la soglia del 30% del consumo europeo di KOH.

A livello qualitativo, l’impianto è all’avanguardia, nel mondo, per la purezza di clorati e cloruri, praticamente assenti nell’idrossido di potassio, principale output dell’impianto, destinabile quindi a tutti gli usi farmaceutici ed alimentari, ai quali il Gruppo puntava sin dalla fase progettuale.

 

L’acquisizione

Al momento dell’acquisizione, il sito Hydrochem di Pieve apparteneva al Gruppo Industriale I.C.I.G. (Industrial Chemical Investor Group), di proprietà tedesca, dopo essere stato parte del Gruppo belga Tessenderlo e, prima ancora, del gruppo Eni. Nel marzo del 2019, la proprietà tedesca aveva comunicato al Consiglio di Amministrazione di Hydrochem Italia il proprio disimpegno dalla società, annunciandone di fatto la chiusura, vista l’impossibilità di adempiere agli obblighi economico-finanziari nei confronti dei dipendenti e dei fornitori.

Era stato quindi aperto un tavolo di crisi presso il Ministero Dello Sviluppo Economico, con la partecipazione di maestranze e sindacati, che aveva portato il Gruppo Esseco ad impegnarsi in un oneroso piano di rilancio industriale del sito, siglando un accordo con il MISE, il Ministero del Lavoro, il sindaco di Pieve Vergonte, il presidente della provincia e la presidenza della regione Piemonte, oltre che con i sindacati e il CdA della società, il 28 marzo 2019, scongiurando la chiusura del sito e la conseguente perdita di lavoro per circa un centinaio di dipendenti diretti.

 

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